Continuazione della mia firma ^^, Ho scritto un poema...

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•{Mistica;
icon12  view post Posted on 1/6/2009, 15:24




Capirete che mi piace Twilight!
~ BRITNEY SPEARS || Magic Forum ©
Kasiniste!
Ali-Grafica
TwilightDi tre cose ero del tutto certa...
~ Primo..Edward era un vampiro..
~ Secondo..Una parte di lui chissà quale e quanto importante,aveva sete del mio sangue...
~ Terzo..Ero totalmente e incondizionatamente innamorata di lui.

~ Se fossi capace di sognare, sognerei te. E non me ne vergogno.
~ Non riuscivo ad immaginare un angelo piu' splendido..In lui non c'erano imperfezioni da correggere!
~ Ma al mio fianco si materializzò Edward. Mi strinse nella sua presa d'acciaio, fino quasi a soffocarmi. Incurante della presenza dei suoi famigliari, mi alzò da terra e avvicinò le labbra alle mie. Le sentii, fredde e dure, per il più breve degli istanti. Poi mi posò a terra accarezzandomi il viso, gli occhi ardenti fissi nei miei.
Non ero così annebbiata dal dolore e dai tranquillanti da non reagire al suo toccò. Il bip del monitor accellerò frenetico: adesso anch'io potevo sentire le bizze del mio cuore.
~ "Sarà davvero imbarazzante", mormorai tra me e me.
Lui soffocò una risata e mi rivolse uno sguardo pensieroso. "Mmm, chissà se... ".
Si chinò lentamente; le pulsazioni iniziarono a diventare più veloci ancor prima che mi sfiorasse le labbra. Ma quando le sue premettero le mie, con il massimo della dolcezza, il bip si arrestò del tutto.
Si allontanò di scatto, e l'ansia sparì dal suo viso soltanto quando il monitor accertò che il mio cuore aveva ripreso a battere.
~ "Hey!-Esclamò Mike "Nevica" Osservavo i batuffoli ammassarsi piano lungo il marcipiede,fluttuare lungo traiettorie imprevedibili davanti al mio naso
"Oh..La neve.." Fine della bella giornata.
Lui sembrava sorpreso.. "Non ti piace la neve?":"No,vuol dire che fa troppo freddo per piovere" "Ovvio "E poi,pensavo venisse giù a fiocchi più piccoli.Hai presente,ognuno diverso dall'altro e tutto i resto.Questi sembrano palle di cotone"
"Non hai mai visto la neve? ..chiese lui,incredulo.
"Certo che si.." Attesi un istante."In televisione!"
~ Tornerò talmente presto che non avrai neanche il tempo di sentire la mia mancanza.
Prenditi cura del mio cuore,te l'ho lasciato.
~ Lentamente, senza staccare gli occhi da me, si avvicinò. Poi, all'improvviso, ma con grande delicatezza, posò la guancia fredda nell'incavo del mio mento, sulla gola.
~ Con lentezza calcolata, fece scivolare le mani lungo il mio collo. Sentii un brivido e mi accorsi che tratteneva il respiro. Ma non si fermava, scorreva morbidamente le mani sulle spalle. Poi si arrestò.
Spostò il viso di lato, sfiorandomila clavicola con il naso.
Infine si accucciò con il volto appoggiato dolcemente al mio petto.
Ascoltava il mio cuore.
~ "Ho pensato che se devo proprio andare all'inferno,tanto vale andarci in grande stile."
Attesi che aggiunse qualcosa di più sensato.I secondi passavano...
"Sai bene che non ho la piu' pallida idea di cosa tu stia dicendo."
"Certo che lo so."
Sfoderò un altro sorriso e cambiò discorso.
"Credo che i tuoi amici siano arrabbiati con me perchè ti ho rapita.."
"Sopravviveranno..!"
"Non è detto che ti restituisca però.."
Disse lui,con una luce maliziosa negli occhi..
Io deglutii.
Rise:"Sembri preoccupata.."
"No piu' che altro sorpresa...A cosa devo tutto questo..?"
"Te l'ho detto sono stanco di sforzarmi di starti lontano.Perciò ci rinuncio."
Sorrideva ancora i suoi occhi ocra,però si erano fatti seri..
"Rinunci..?"Ripetei io confusa.
"Si,rinuncio a sforzarmi di fare il bravo.D'ora in poi farò solo ciò che mi va,e mi prenderò quel che viene."
~ ll loro isolamento doveva essere volontario: nessuno chiuderebbe la porta in faccia a tanta bellezza.
~ Edward Cullen a quattro ruote di distanza da me, mi fissava terrorizzato. Il suo viso emergeva da un mare di altri volti, immobilizzati nella stessa maschera di terrore. Ma l’elemento più importante era il furgoncino blu scuro che sbandava, le ruote bloccate e stridenti, una trottola impazzita nel parcheggio ghiacciato. Stava per schiantarsi contro il retro del mio pick-up, di fronte al quale c’ero io. Non ebbi nemmeno il tempo di chiudere gli occhi.
Un istante prima che potessi sentire il fragore del furgoncino che si accartocciava sul cassone del pick-up, qualcosa mi colpì, forte, ma il colpo non giunse da dove me lo aspettavo. Sbattei la testa contro il fondo stradale ghiacciato e sentii qualcosa di duro e freddo che mi teneva giù. Ero sdraiata sull’asfalto, dietro l’auto scura accanto alla quale avevo parcheggiato. Non potevo scorgere altro, perché la corsa del furgoncino non era ancora finita. Aveva strusciato girandosi contro la coda del mio mezzo con una derapata, continuando a slittare in testacoda, e stava per investirmi di nuovo.
Sentii mormorare un’imprecazione e mi accorsi che accanto a me c’era qualcuno, una voce inconfondibile. Due mani affusolate e bianche mi si pararono di fronte per proteggermi, e il furgone si arrestò di colpo a una spanna dal mio volto. Le grandi mani erano affondate nella carrozzeria, dentro una provvidenziale, profonda ammaccatura del furgone.



Sarebbe cosi! Ma non ci sta!
 
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